La quotidiana poesia

“L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi” è la prima definizione di poesia che compare sul Treccani.


Ma cosa significa davvero la poesia per l’essere umano?
Alcuni la amano, altri la trovano ostica ed insidiosa; è come un quadro che suscita negli occhi di chi lo guarda reazioni diverse e contrapposte, dal ribrezzo all’adorazione in tutte le loro sfumature.


Da quando mi sono avvicinata a questo mondo mi sono sentita domandare con stupore come mai scrivessi poesie e, a dir la verità, non sono mai riuscita a trovare una risposta più esaustiva di qualche frase balbettata a metà.
Perchè la poesia spaventa?
Come mai quei versi che non riescono neppure a riempire una pagina intera intimoriscono così tanto le persone?
Forse perchè siamo abituati a vedere la poesia come qualcosa di terribilmente lontano da noi.


Anche a scuola, l’istituzione che per prima dovrebbe formare all’incontro con i versi e invogliare le giovani menti, la poesia viene mostrata come qualcosa di oscuro e spaventoso.
Tra i miei ricordi offuscati delle elementari emergono vividi e brillanti i momenti in cui la maestra ci affidava il compito di imparare a memoria una poesia.
Immediatamente gli occhi mi si riempivano di lacrime e scoppiavo in un pianto a dirotto, amavo studiare ma memorizzare parola per parola quei componimenti mi sembrava un ostacolo insormontabile.
Alle medie e al liceo il rapporto con la poesia non è migliorato: quelle liriche sono diventate ancora più criptiche e di difficile comprensione. Le analisi del testo e le parafrasi sovrastavano tutta la parte artistica e i nomi delle figure metriche risuonavano in testa confondendosi tra loro.


Il mio amore per i versi è nato solo dopo la laurea, quando capii che la poesia non era una materia artificiosa e astratta ma era nella nostra vita quotidiana, era sempre stata davanti ai miei occhi.
La poesia è un flusso continuo dalle mille sfacettature che si nasconde nei posti più impensati per rivelarsi quando meno ce lo aspettiamo.
Risiede nel quotidiano, nei gesti banali ma densi di significato, come l’arte che rappresenta la vita reale.


Esiste poesia in una coppia di anziani che camminano tenendosi per mano, in un bambino che stringe il dito della madre, in una foglia che cade dall’albero appoggiandosi a terra in un tripudio di colori autunnali, nelle onde che nascono all’orizzonte e si infrangono a riva, in un abbraccio prima di prendere un treno che va lontano.
La poesia scorre intorno a noi, siamo immersi in essa.
Forse per questo ci intimorisce e attrae allo stesso tempo.


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